Date: 2013
Type: Article
Brave, intelligenti e pulite : le domestiche eritree e l’eredità ambivalente del colonialismo
Mondi migranti, 2013, No. 2, pp. 141-156
MARCHETTI, Sabrina, Brave, intelligenti e pulite : le domestiche eritree e l’eredità ambivalente del colonialismo, Mondi migranti, 2013, No. 2, pp. 141-156
- https://hdl.handle.net/1814/39720
Retrieved from Cadmus, EUI Research Repository
Questo articolo contribuisce al dibattito sul lavoro domestico migrante soffermandosi sull’importanza della relazione fra paese di origine e paese di destinazione nell’autonarrazione dell’esperienza migratoria. Tale relazione viene affrontata mettendo in evidenza gli elementi di continuità tra questa e la passata dominazione coloniale. Basato su interviste con quindici donne eritree arrivate nella città di Roma tra gli anni sessanta e settanta, questo articolo indaga il ruolo svolto dalla dimensione «postcoloniale» e dal lavoro nel settore domestico nel processo di soggettivazione che accompagna il percorso migratorio. In particolare, si utilizza la nozione di capitale culturale postcoloniale per dimostrare l’importanza, nei racconti di queste donne, della fase premigratoria, vissuta in Eritrea, in cui furono acculturate a specifiche pratiche italiane e alle gerarchie sociali ad esse corrispondenti. Oggi questa acculturazione è vista come una «preparazione» al lavoro in Italia. Alla luce di tali considerazioni, si argomenta la fondamentale «ambivalenza» del passato coloniale nel modo in cui le intervistate guardano alla propria esperienza lavorativa e di migrazione. Le rappresentazioni associate a donne migranti delle ex-colonie sono connesse con due esiti di carattere molto diverso: da un parte costituiscono uno strumento per facilitare l’accesso al lavoro e, con esso, il successo del loro progetto migratorio; dall’altra sono fattori di stigmatizzazione sociale e di segregazione lavorativa nella società degli ex-colonizzatori. Le persone intervistate raccontano di una vita in bilico fra questi due estremi, in cui l’essere eritree ha rappresentato contemporaneamente uno strumento di autovalorizzazione e la ragione della propria subordinazione.
Cadmus permanent link: https://hdl.handle.net/1814/39720
Full-text via DOI: 10.3280/MM2013-002009
ISSN: 1972-4888; 1972-4896
Files associated with this item
Files | Size | Format | View |
---|---|---|---|
There are no files associated with this item. |