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dc.contributor.authorFERRARA, Pasquale
dc.date.accessioned2013-04-11T09:57:19Z
dc.date.available2013-04-11T09:57:19Z
dc.date.issued2013
dc.identifier.citationAspenia, 2013, No. 60, pp. 30-39en
dc.identifier.issn1590-5942
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/1814/26574
dc.description.abstractNegli anni di Benedetto XVI, la chiesa ha continuato ad adattarsi ai cambiamenti internazionali in modo molto graduale. Si è riconosciuta sempre più “globale” ma ha faticato a modernizzare la sua governance. Si è concentrata sul “relativismo etico” dell’Occidente ma è sfidata soprattutto dalla rinascita dei fondamentalismi. L’avvento dell’argentino Bergoglio al soglio pontificio può aprire prospettive più universali e inclusive. La chiesa dovrebbe recuperare la sua vocazione cattolica, distinguendosi chiaramente dalla struttura ideologica ed egemonica della globalizzazione a guida occidentale, per valorizzare invece la natura di un messaggio davvero universale e inclusivo.en
dc.format.mimetypeapplication/pdf
dc.language.isoiten
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccessen
dc.titleDa Benedetto a Francesco : il Vaticano e la nuova "translatio imperii"en
dc.typeArticleen
eui.subscribe.skiptrue


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