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dc.contributor.authorNELLO, Paolo
dc.date.accessioned2015-07-21T13:19:26Z
dc.date.available2015-07-21T13:19:26Z
dc.date.issued2003
dc.identifier.citationBologna : Il Mulino, 2003, Biblioteca storicaen
dc.identifier.isbn9788815093905
dc.identifier.isbn8815093907
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/1814/36537
dc.descriptionIs partly based on the EUI PhD thesis by Paolo Nello (1984) : http://hdl.handle.net/1814/5914en
dc.description.abstractIl nome di Dino Grandi è legato indissolubilmente alla seduta del Gran Consiglio del fascismo che nella notte dal 24 al 25 luglio 1943 votò di fatto la sfiducia a Mussolini, aprendo la via alla liquidazione della sua ventennale dittatura. Di quella seduta, di quel pronunciamento del massimo organo del regime contro il duce, Grandi fu l'artefice e il regista. Ma, per quanto decisivo, il ruolo giocato nella fine del fascismo non rende giustizia alla figura politica di Grandi, che fu fascista e anzi mussoliniano fino in fondo, nonostante tutto. Sottosegretario dell'Interno durante la crisi Matteotti, quindi sottosegretario e poi ministro degli Esteri, ambasciatore a Londra, presidente della Camera dei fasci e delle corporazioni, ministro della Giustizia, Grandi è stato uno dei massimi protagonisti del regime. Questo volume, che corona una ricerca di molti anni, ha inteso abbracciare in un'unica narrazione la vicenda umana e politica di Dino Grandi: una vita e una carriera che, proprio nella "fedeltà disubbidiente" a Mussolini, nell'impasto di idealità e astuzia, di fede e spregiudicatezza, serbano molti tratti esemplari di quel frastagliato rapporto che gli italiani ebbero con il duce.en
dc.language.isoiten
dc.titleDino Grandien
dc.typeBooken


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