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dc.contributor.authorBARDI, Luciano
dc.date.accessioned2016-03-09T17:20:13Z
dc.date.available2016-03-09T17:20:13Z
dc.date.issued2014
dc.identifier.citationItalianieuropei, 2014, Vol. 14, No. 2, pp. 33-40
dc.identifier.issn1593-5124
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/1814/39469
dc.description.abstractLe prossime elezioni europee, le prime a tenersi dopo lo scoppio del­la crisi economica internazionale, rischiano di essere un referendum contro l'Europa a causa del dilagante euroscetticismo, sia di quello tradizionale sia di quello cosiddetto "selettivo", rivolto non tanto con­tro le istituzioni sovranazionali quanto contro gli altri Stati membri. Eppure, proprio questa minaccia euroscettica potrebbe contribuire ad accelerare la ricerca degli strumenti atti a porre rimedio al deficit de­mocratico dell'Unione. In questo contesto, l'indicazione del candidato alla presidenza della Commissione europea da parte di ogni europar­tito potrebbe avere un impatto significativo sul processo di politiciz­zazione del sistema partitico europeo, della dialettica parlamentare e dei rapporti fra Commissione e Parlamento. Gli effetti di questa innovazione dipenderanno però in larga parte dall'esito elettorale e si mostreranno probabilmente solo nel lungo periodo.
dc.language.isoit
dc.relation.ispartofItalianieuropei
dc.relation.ispartofseries[EUDO]en
dc.titleGli europartiti e la designazione del presidente della Commissione
dc.typeArticle
dc.identifier.volume14
dc.identifier.startpage33
dc.identifier.endpage40
dc.identifier.issue2


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