dc.contributor.author | CASAROSA, Federica | |
dc.date.accessioned | 2010-02-03T17:32:57Z | |
dc.date.available | 2010-02-03T17:32:57Z | |
dc.date.issued | 2007 | |
dc.identifier.citation | Florence : European University Institute, 2007 | en |
dc.identifier.uri | https://hdl.handle.net/1814/13169 | |
dc.description | Examining board: Prof. Fabrizio Cafaggi (Supervisor)-EUI ; Prof. Giovanni Sartor, Marie Curie Professor at EUI ; Prof. Giovanni Comandé, Scuola Superiore Sant'Anna, Pisa ; Prof. José-Luis Pinar Manas, San Pablo-CEU University, Madrid | en |
dc.description | Defence date: 9 October 2007 | |
dc.description | First made available online: 19 July 2021 | |
dc.description.abstract | L’utilizzo della rete Internet quale mezzo per la commercializzazione di beni e/o di servizi ha richiesto un ripensamento da parte dell’operatore del diritto circa le regole che si applicano alla fase propedeutica alla stipulazione del contratto, dovuto soprattutto alle nuove forme di interazione disponibili per l’utente telematico, che possono portare a nuove condizioni di squilibrio di potere contrattuale fra le parti contraenti. Il momento in cui tali ipotesi possono prospettarsi è in particolare la fase pre-contrattuale, che si estende, nell’ambito telematico, fin dallo svolgimento dell’attività promozionale da parte del prestatore dei servizi della società dell’informazione. L’estensione della fase pre-contrattuale si colloca, infatti, in un processo di contrattualizzazione dell’informazione pre-contrattuale che trova un ulteriore giustificazione tecnica sulla base del mezzo di comunicazione utilizzato, giacché quest’ultimo consente un’immediata e diretta interazione fra i potenziali contraenti, tanto da rendere sempre più raro il momento dedicato alle trattative. Lo strumento prescelto dal legislatore europeo - sulla scia della legislazione consumeristica - per ovviare alle possibili ipotesi di squilibrio contrattuale è stato quello di imporre un dovere di informazione nei confronti della parte contrattuale in condizione di svantaggio, così da consentire a tale soggetto di poter giungere ad una decisione informata in merito alla conclusione del contratto. Il legislatore, tuttavia, ha riunito in un unico strumento dedicato al 'contratto telematico' (la direttiva n. 2000/31/CE sul commercio elettronico) una serie di obblighi informativi che non soltanto differiscono dal tradizionale 'information paradigm' - poiché non legati esclusivamente allo status di consumatore dell’utente telematico - ma individuano anche obiettivi di tutela fra loro diversificati, andando a coprire le ipotesi di lesione della sfera privata dell’utente, la necessità di trasparenza del contratto, ed infine l’educazione dell’utente rispetto al nuovo mezzo di comunicazione da questi prescelto per la contrattazione. L’analisi di queste tre ipotesi proposte dal legislatore comunitario appare dunque interessante sia per valutare la coerenza dello stesso paradigma informativo rispetto a rapporti che non contemplano solo ed esclusivamente il consumatore, sia per comprendere se esso abbia la possibilità di essere efficacemente utilizzato anche per la tutela di interessi che tradizionalmente non sono contemplati nella sua sfera di applicazione. | en |
dc.format.mimetype | application/pdf | |
dc.language.iso | it | en |
dc.publisher | European University Institute | en |
dc.relation.ispartofseries | EUI | en |
dc.relation.ispartofseries | LAW | en |
dc.relation.ispartofseries | PhD Thesis | en |
dc.rights | info:eu-repo/semantics/openAccess | |
dc.subject.lcsh | Data protection -- Law and legislation | |
dc.subject.lcsh | Privacy, Right of | |
dc.subject.lcsh | Information technology -- Law and legislation | |
dc.subject.lcsh | Electronic commerce -- Law and legislation | |
dc.subject.lcsh | Internet -- Law and legislation | |
dc.title | Il ruolo delle diverse tipologie di informazione su internet | en |
dc.type | Thesis | en |
dc.identifier.doi | 10.2870/598574 | |
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