Il libro di Marco Schnyder, nutrito da ricerche nuove e sostenuto da un ampio lavoro di sintesi sulla società suddita dei baliaggi subalpini, colma un vuoto della storiografia e ne fa un'opera estremamente preziosa per chi si interessa di società di montagna e, più in generale, di storia del potere (dalla prefazione di Laurence Fontaine). È di Giovanni Battista Riva (1646-1729) - figlio di Antonio, speziale e borghese di Lugano - il volto severo ritratto in copertina. Giovanni Battista è protagonista di un'ascesa sociale di rilievo che si concretizza e si manifesta nella costituzione di un ingente patrimonio fondiario, in un'intensa pratica creditizia e clientelare, nell'accesso alle più importanti magistrature in patria e nell'acquisizione di prestigiosi titoli all'estero. Nel 1691 è accolto nell'esclusivo patriziato di Lucerna, nel 1698 è creato conte dal duca Farnese di Parma e nel 1721 acquista la signoria di Mauensee, nella campagna lucernese. Il percorso di Giovanni Battista è notevole, eccezionale per il prestigio raggiunto, ma anche rappresentativo, per dinamiche e aspirazioni, degli orizzonti di un notabile di rango dei borghi di Lugano e Mendrisio in epoca moderna. I baliaggi di Lugano e Mendrisio - territori sudditi degli Svizzeri dall'inizio del Cinquecento alla fine del Settecento - situati sull'importante asse di transito nord-sud del San Gottardo, sono una regione periferica, ma non marginale, caratterizzata da una situazione di frontiera e di appartenenze multiple: politica (giurisdizione temporale svizzera), ecclesiastica (diocesi di Como e Milano), linguistico-culturale-religiosa (popolazione italofona cattolica dipendente da un sovrano germanofono, sia cattolico che riformato) e geografica (tra la pianura padana e le Alpi). Un contesto geopolitico che dà forma al potere: la chiave del successo è "essere qualcuno ovunque". In una sorta di vasta biografia collettiva del ceto dirigente di Lugano e Mendrisio, Famiglie e potere guida il lettore nei vicoli dei borghi e nelle campagne, spalancando virtualmente le porte delle dimore signorili e degli edifici pubblici del tempo. Il potere è così affrontato in tutte le sue dimensioni - politica, economica, sociale, religiosa e culturale - per coglierne la natura, la rappresentazione e l'esercizio nella quotidianità. In sintonia con la storiografia della postmodernità l'autore diffida di letture rigidamente dicotomiche ed inserisce i rapporti di potere in configurazioni relazionali fondate sulla negoziazione e la mediazione. Questa indagine di ampio respiro, travalicante i secoli e le frontiere, contribuisce a rinnovare il panorama storiografico svizzero, gettando nuova luce non solo sulla società dei baliaggi e sul funzionamento dell'Antica Confederazione elvetica, ma anche sulla natura del potere nell'Europa moderna.
Cet ouvrage constitue la première étude approfondie sur le fonctionnement du pouvoir et le rôle des élites dans une région sujette des cantons sous l'Ancien Régime. Travail exemplaire d'histoire sociale, la recherche de Marco Schnyder mobilise les acquis de l'histoire sociale et culturelle, notamment à travers l'analyse des réseaux familiaux et les rapports entre sujets et seigneurs. L'auteur fait aussi une large place aux aspects symboliques du pouvoir des dynasties familiales dans les villes et bourgs des bailliages qui forment aujourd'hui le Tessin. L'échelle de l'analyse permet de mettre en évidence les interstices dans lesquels les acteurs exploitent au mieux les ressources à leur disposition pour négocier des avantages ou garantir la pérennité de leur position sociale.