Date: 2013
Type: Article
A proposito di quattro libri recenti sulla storia della famiglia
Quaderni storici, 2013, Vol. 48, No. 143, pp. 597-648
BORELLO, Benedetta, GALVI, Giulia, COLOMBO, Emanuele, FECI, Simona, LANZINGER, Margareth, LORENZETTI, Luigi, MIRIZZI, Ferdinando, TEUSCHER, Simon, A proposito di quattro libri recenti sulla storia della famiglia, Quaderni storici, 2013, Vol. 48, No. 143, pp. 597-648
- https://hdl.handle.net/1814/33709
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La storia della famiglia ha un passato ormai risalente e una lunga e consolidata tradizione di studi, cui questa rivista ha partecipato e dato conto fin dalla sua nascita. Nel corso del tempo le indagini hanno assunto indirizzi diversi, per le prospettive e le opzioni metodologiche degli autori, e hanno composto un panorama di opere fortemente differenziato al proprio interno. L’approccio quantitativo e l’attenzione alla forma degli aggregati domestici hanno, con il tempo, allargato le maglie dell’interpretazione per accogliere i contributi dell’antropologia e dell’etnologia; hanno lasciato spazio all’analisi delle relazioni familiari e tra famiglie diverse, nonché alle regole attraverso cui queste ultime funzionavano (e soprattutto si perpetuavano); hanno subìto l’influenza dei gender studies; sono stati affiancati da ricerche sui linguaggi e sui rituali (il matrimonio, per esempio) e, ultimamente, dal filone di studi sulle emozioni. Di questa varietà di approcci, di riflessioni e, in una certa misura, di innesti, le pagine seguenti, nate da una tavola rotonda promossa dalla redazione di «Quaderni storici» a Palermo il 23 novembre scorso, danno ampiamente conto attraverso la discussione di alcuni lavori di storia della famiglia recentemente editi. Au fil des generations di Dionigi Albera (Grenoble 2011), Famiglia e potere locale di Gérard Delille (Bari 2011), La dette des familles di Isabelle Chabot (Roma 2011) e Thicker than water di Leonore Davidoff (Oxford 2012) per un verso rappresentano una reazione alla supposta crisi della storia della famiglia che è stata constatata in vari paesi – anglosassoni, germanofoni, ma anche in Francia – e che è sfociata in una molteplicità di campi di ricerca. Per altro verso le opere qui discusse ampliano la prospettiva e mettono al centro la storia della parentela, che è stata trascurata largamente soprattutto dalla storiografia segnata dalla lezione del Cambrigde Group e dal paradigma della modernizzazione. Alla parentela negli ultimi anni si è guardato o concentrandosi su specifiche configurazioni di relazioni e meccanismi di circolazione – di beni, di cariche o di potere; o mettendo a fuoco un’ampia rete di parenti e di relazioni con l’obiettivo di superare i limiti del concetto di household, di aggregato domestico; o anche rivolgendo l’attenzione all’organizzazione domestica intesa come concetto intermedio situato tra le relazioni di parentela e le strutture della famiglia; o ancora cercando di assegnare i fenomeni a processi di verticalizzazione (patrilignaggio e primogenitura) o di orizzontalizzazione (intensificazione delle relazioni tra fratelli e tra cugini) e proponendo così nuove periodizzazioni.
Cadmus permanent link: https://hdl.handle.net/1814/33709
Full-text via DOI: 10.1408/74891
ISSN: 0301-6307
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