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dc.contributor.authorLO FARO, Antonioen
dc.date.accessioned2006-05-29T13:53:15Z
dc.date.available2006-05-29T13:53:15Z
dc.date.issued1997
dc.identifier.citationFlorence : European University Institute, 1997en
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/1814/4693
dc.descriptionDefence date: 20 January 1997
dc.descriptionExamining board: Prof. Silvana Sciarra (supervisor), IUE-Università di Firenze ; Prof. Gunther Teubner (co-supervisor), London School of Economics ; Prof. Massimo d'Antona, Università di Napoli II ; Prof. Antoine Lyon-Caen, Université Paris X-Nanterre ; Prof. Spiros Simitis, J.W. Goethe Universität, Frankfurt
dc.descriptionPDF of thesis uploaded from the Library digitised archive of EUI PhD theses completed between 2013 and 2017
dc.descriptionFirst made available in Open Access: 19 June 2024en
dc.description.abstractDelineare con precisione i confini di un lavoro di ricerca può non essere cosa agevole, soprattutto se si tratta di una ricerca di natura giuridica e giuslavoristica in particolare. 1 temi che ne costituiscono l’oggetto, non sono mai del tutto astraibili dallo scenario che li circonda, e rischiano quindi, se non debitamente contestualizzati, di essere erroneamente percepiti come oggetti sospesi nel vuoto di una solo apparente compiutezza. L’analisi giuridica della contrattazione collettiva comunitaria - oggetto di questo lavoro - non costituisce in questo senso una eccezione, trattandosi anzi di una materia che soltanto artificiosamente, potrebbe essere interamente esaurita nelle scarne norme positive che ne costituiscono il quadro giuridico di riferimento. Condotta unicamente attraverso lo studio dei riferimenti normativi ad essa propri, una indagine sulla contrattazione collettiva comunitaria risulterebbe non solo e non tanto metodologicamente discutibile, quanto e soprattutto deprivata di una serie di elementi di conoscenza e di valutazione, la cui considerazione si rivela in grado di produrre un rovesciamento degli esiti inizialmente preventivabili. Il lavoro che si presenta costituisce un tentativo di recuperare la “visibilità” di tutti i molteplici fattori - giuridici, istituzionali, politici e sindacali - che, convergendo sul medesimo spazio concettuale occupato dalla contrattazione comunitaria, contribuiscono a definirne e a qualificarne i contorni. La trattazione costituisce di conseguenza il risultato di uno sforzo ricostruttivo scandito dalla continua tensione tra le esigenze di una indagine analitica e le necessità di una valutazione sintetica; tra una fecalizzazione che rischia di nascondere il contesto e una visione d’insieme nella quale la nitidezza delle linee rischia di scomparire; tra i condizionamenti inerziali di una formazione giuslavoristica attenta alla dimensione ordinamentale delle relazioni industriali, e la necessaria considerazione delle complesse trame istituzionali che, in un ordinamento “plurale” come quello comunitario, condizionano qualsiasi forma di regolazione giuridica; insomma tra lo specifico oggetto della ricerca e il complessivo scenario nel quale esso si colloca.en
dc.format.mimetypeapplication/pdf
dc.language.isoiten
dc.publisherEuropean University Instituteen
dc.relation.ispartofseriesEUIen
dc.relation.ispartofseriesLAWen
dc.relation.ispartofseriesPhD Thesisen
dc.relation.hasversionhttps://hdl.handle.net/1814/76976en
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess
dc.subject.lcshCollective labor agreements -- European Economic Community countriesen
dc.titleFunzioni e finzioni della contrattazione collettiva comunitaria : la contrattazione collettiva come risorsa dell'ordinamento giuridico comunitarioit
dc.typeThesisen
dc.identifier.doi10.2870/44565en
eui.subscribe.skiptrue


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