Date: 2018
Type: Contribution to book
I leader di partito nelle elezioni 2018
ITANES (ed.), Vox populi : il voto ad Alta Voce del 2018, Bologna : Il Mulino, 2018, pp. 211-224
GARZIA, Diego, VENTURINO, Fulvio, I leader di partito nelle elezioni 2018, in ITANES (ed.), Vox populi : il voto ad Alta Voce del 2018, Bologna : Il Mulino, 2018, pp. 211-224
- https://hdl.handle.net/1814/69623
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I sistemi elettorali che si sono avvicendati nel corso della Seconda Repubblica avevano favorito o imposto l’indicazione esplicita del candidato alla carica di capo del governo, con evidenti ricadute in termini di personalizzazione dell’offerta politica. Nel 2018, con la legge Rosato, queste disposizioni sono venute meno, ma non è diminuita la propensione della maggior parte dei partiti a proporsi agli elettori, e a farsi da essi identificare, sulla base della figura del leader. Così, il nome del leader era presente nei simboli di tutti e tre i maggiori partiti della coalizione di centro-destra; in quelli di due partiti minori della coalizione di centro-sinistra, Civica popolare e +Europa; e addirittura il nome di Pietro Grasso campeggiava nel contrassegno di Liberi e uguali (Leu), un partito che per collocazione politica avrebbe dovuto presumibilmente evitare ogni forma di personalizzazione. In definitiva, i partiti che non hanno fatto riferimento al leader nei loro simboli sono stati una minoranza, ma una minoranza politicamente significativa: Insieme (il quarto partner della coalizione di centro-sinistra), il Movimento 5 stelle (M5s) e il Partito democratico (Pd), vale a dire i due partiti più votati e con i gruppi parlamentari di maggiori dimensioni.
Cadmus permanent link: https://hdl.handle.net/1814/69623
ISBN: 9788815279163
Publisher: Il Mulino
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