Der Beitrag konzentriert sich auf das Verhaltnis von Recht und Governance in Europa. Er entwickelt den von Jurgen #eyer und mir vor 10 Jahren unter dem Titel „Deliberativer Supranationalismus“ eingefuhrten Ansatz fort. Die rechtstheoretische Grundlage dieses Ansatzes ist die Habermasche Diskurstheorie des Rechts und deren Prozeduralisierung der Rechtskategorie. Auf dieser Grundlage ist es moglich, die Wende zum Regieren1 in rechtsstaatlichen Bahnen zu halten. Dies gilt grundsatzlich fur alle Ebenen des Regierens, erfordert aber Differenzierungen. Die rechtlich vermittelte Legitimation, die das prozeduralisierte Recht im Verfassungsstaat gewahrleisten kann, erfordert in postnationalen Konstellationen eine „kollisionsrechtliche“ Wende. Auf der Grundlage eines kollisionsrechtlichen Verstandnisses des Europarechts sind nicht nur dessen Einwirkungen auf das nationale Recht demokratie-vertraglich legitimierbar; auch die neuen (und nicht so neuen) Formen europaischen Regierens lassen sich auf dieser Grundlage eingrenzen und konstitutionalisieren. Diesen Thesen entspricht die Gliederung des Beitrags. Er beginnt mit knappen Hinweisen zur rechtstheoretischen Grundlage. Es folgt ein Ruckblick auf die Kritik an interventionistischen Rechtskonzeptionen, die schon in den 80er Jahren Grundlagen fur einen Umgang des Rechts mit Governance-Praktiken geschaffen hat (1). Die europaische Wende zum Regieren ist das Thema des Hauptteils, der mit einer Chronologie der europaischer Governance-Praktiken beginnt (2.1), um dann zu zeigen, wie sie kollisionsrechtlich erfasst werden konnen (2.2). Vor allem die sog. neuen Formen des Regierens, so wird abschliesend gezeigt, suchen sich freilich rechtlicher Bindungen zu entledigen, und es ist fraglich, ob das Recht gegenuber diesen Tendenz bestehen wird (3.).
Questo contributo si incentra sul rapporto tra diritto e governance in Europa. Esso sviluppa l’approccio, introdotto dieci anni fa da Jurgen Neyer e da me con il nome di “sovranazionalismo deliberativo”, le cui fondamenta teoriche sono la teoria habermasiana del discorso e la connessa procedimentalizzazione del diritto. In questa prospettiva diviene possibile trattenere la “svolta verso la governance”1 entro i binari proprio dello stato di diritto. Cio vale per tutti i livelli di governo, e tuttavia alcune differenziazioni sono opportune. La legittimazione attraverso il diritto, realizzata nello stato costituzionale dal diritto procedurale, richiede nella “costellazione postnazionale” una svolta alla luce del “diritto dei conflitti”2. Sulla base di una concezione del diritto europeo come diritto dei conflitti fra le norme e possibile non soltanto legittimare democraticamente l’influenza del diritto europeo sul diritto nazionale, ma anche limitare e costituzionalizzare le nuove (e meno nuove) forme di governance europea. A queste tesi corrisponde l’articolazione del presente contributo. Ad un breve riferimento al sostrato teorico segue uno sguardo retrospettivo alla critica delle concezioni interventiste del diritto, che gia negli anni Ottanta ha avvicinato il diritto alle prassi di governance (1.). La parte centrale si occupa della svolta europea verso la governance, iniziando con una cronologia delle prassi europee di governance (2.1.), ed illustrando poi come queste possano venire intese secondo l’ approccio del diritto dei conflitti (2.2.). Infine, si mostra come soprattutto le cd. nuove forme di governance tendano a sottrarsi ai vincoli giuridici, sollevando interrogativi circa la permanenza stessa del diritto.